Sesto giorno; Le opere di misericordia in San paolo della Croce; Perdonare le offese 

 
Come sembra difficile tante volte perdonare ! ha detto Papa Francesco, eppure, il perdono e lo strumento posto nelle nostre fragili mani , per raggiungere la serenità del cuore. Lasciar cadere il rancore, la rabbia, la violenza e la vendetta sono condizioni necessarie per vivere felici. Il perdono è una forza che risuscita a vita nuova e infonde il coraggio per guardare al futuro con speranza. ( Misericordiae Vultus ) . Avere un cuore misericordioso non significa avere un cuore debole. Chi vuole essere misericordioso ha bisogno di un cuore forte, saldo, chiuso al tentatore, ma aperto a Dio. ( Messaggio per la Quaresima 2015 ). La parola * perdono * tanto incompresa dalla mentalità mondana indica invece il frutto prprio, originale della fede cristiana. Chi non sa perdonare non ha ancora conosciuto la pienezza dell'amore. E solo che ama veramente è in grado di giungere fino al perdono, dimenticando l'offesa ricevuta.
 
DALLA VITA E SCRITTI DI SAN PAOLO DELLA CROCE
Paolo perdona ai suoi nemici.
Nel sopportare e perdonare i nemici Paolo fu longanime e molto virtuoso.
Sapeva benissimo che in certi crocchi si parlava ora con ilarità e disprezzo,
ora con astio e malignità di lui e della sua opera, pure non ebbe una parola di risentimento in tutte le lettere scritte  in quel tempo, nemmeno con i più intimi, coi quali è facile scendere a simili confidenze. Lo attaccavano sulla sua virtù, dicendo che era un ipocrita ignorante, che non osservava quanto aveva ordinato nelle Regole. Ciò nonostante, li accoglieva sempre con amorevolezza nelle sue case.
Avvenne perfino che quando si portò a Roma per ottenere l'approvazione delle regole, in una strada solitaria s'incontrò in un religioso che aveva perduto tutto lo spirito della sua vocazione, poichè diventuo fiero e inumano, senza che Paolo gliene desse motivo, incominciò a maltrattarlo prendendo l'occasione d'infuriare impunemente contro di lui ( che non reagiva affatto ), lo investì con impeto, lo gettò a terra, lo percosse senza riguardo, e giunse a calpestarlo ferocemente coi piedi ( Strambi, Vita, 342 ). 
Finalmente l'energumeno si stancò di percuoterlo e calpestarlo, e lanciandogli l'ultimo velenoso insulto lo lasciò tutto malconcio e con le ossa ammaccate.
Paolo, raccontando l'accaduto poco dopo, disse di quel religioso furioso e manesco; * Preghiamo per lui *, e non aggiunse altro. 
Preghiera e perdono sono la vendetta dei santi.
 
ORAZIONE
O Dio, che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono,
continua a effondere su di noi la tua grazia,
perchè, camminando verso i beni da te promessi,
diventiamo partecipi della felicità eterna.
Per Cristo nostro Signore.
Amen