IL GRAN MALE DEL PECCATO

Il solo male che quaggiù possa veramente meritare questo nome è il peccato. 

 
Se tu vedessi lo stato di un'anima in peccato, sarebbe impossibile che tu potessi ancora peccare, anche se per fuggire le occasioni dovessi subire gravissimi tormenti. 
Il peccato è un abisso scavato tra l'uomo e Dio che ponne un ostacolo al suo disegno di amore per la salvezza dell'uomo. Dio infinità maestà e santità, è il grande nemico del peccato, non del peccatore, perchè è ribellione al suo amore, è negazione della sua bontà, è disordine. 
Gesù il salvatore, è venuto a liberarti dal peccato e ha voluto esente la Madre sua da qualunque macchia di peccato; il primo effetto del battesimo da lui istituito è la cancellazione del peccato. 
 
Il peccato è il più grande male che ti può capitare perchè ti toglie l'amicizia di Dio e ti espone, se colto dalla morte in questo stato, a essere lontano da Dio per tutta l'eternita, a rendere per te inutile, con grandissima responsabilità, il Sangue di Gesù.  Nella misura in cui servi il Signore sei libero, e schiavo nella misura in cui servi la legge del peccato. Se andrai in senso opposto a colui che veramente è, camminerai verso ciò che non è. 
 
Il peccato ti impedisce di raggiungere il fine per cui sei stato creato; ti toglie la vita e ti dà la morte. se ami il peccato ami il pericolo della tua dannazione.
 
 
Il peccato possiede l'opacità delle tenebre. Chi fa il male odia la luce. La sua natura, la sua malizia e le sue dimensioni le scopri soprattutto attraverso la storia biblica. Ogni volta che ti incontri con la morte ricorda la gravità del peccato. Gli uomini per colpa del peccato divennero mortali. La sentenza di morte fu pronunciata contro gli uomini dopo il peccato ( Gn 2, 17; 3, 19 ). La morte manifesta la presenza del peccato sulla terra e la sua gravità. 
 
Pensa che gran male è il peccato se fu sufficiente a uccidere un Dio tra dolori così orribili !. Considera quanto siano mortali le ferite del peccato se pur curarle fu necessario il sangue di un Dio. 
 
Non considerare il peccato come una semplice infrazione a una legge astratta, ma come una rottura del tuo rapporto personale d'amore con Dio. Sei stolto se, perdendo la grazia di Dio, non sai neppure ciò hai perduto, e ti rallegri delle cose terrene che non hanno alcun valore. 
 
Se hai perduto questa grazia, la migliore vita che tu possa condurre è quella di morire continuamente per il grande dispiacere di questa perdita. Se un sollievo potrai avere, è solo il pensoero che, una volta conosciuta la tua malizia, si loderà senza fine l'infinità misericordia di Dio.
 
 
L'uomo che ama il peccato, ama anche i vasti possessi, trascura la rettitudine e non ha pensieri per l'incertezza, precarietà e rapidità della vita, mai ricorda l'inesorabilità della orte.  Quando uno dimostra tale vergognosa mancanza di sensibilità fino agli ultimi anni della sua vita, è come un albero fraciso, inutile a qualunque uso.