Ottavo giorno ; Le opere di misericordia in San Paolo della croce; Sopportare pazientemente le persone moleste

Molestia è tutto ciò che disturba la nostra quiete, riduce la nostra sicurezza , scompagina i nostri piani. Ci sono molestie che provengono dalla cattiveria umana, altre che sono espressione di maleducazione, altre infine che scaturiscono dalla società. La pazienza di fronte ai difetti altrui è una virtù e un'opera di misericordia. Liberiamo la carità perchè le piccole croci che scaturiscono dalla convivenza e dalla diversità ci possono aiutare a maturare in umanità.
 
DALLA VITA E SCRITTI DI SAN PAOLO DELLA CROCE
Quando Paolo da giovane si mise indosso un abito rozzo e dispregevole e così, piuttosto coperto che vestito camminava a piedi scalzi e senza niente in capo, i  mondani nel vedere quella penitenza che per se stessa era tanto edificante, poco intendendo la condotta dello spirito del Signore, facilmente potevano pensare che gli fosse imposta per qualche enorme scelleratezza o fosse stato da lui intrapreso quel modo di vivere per un capricio stravagante, non moderato da alcuna regola di salvezza. Per questo ne prendevano occasione di strapazzarlo, di deriderlo e talora di prenderlo a sassate.
Il santo quasi fosse divenuto per amore del suo Dio stupido da non sentire i disprezzi e muto per non lagnarsene, tutto umile e piacevole taceva e raccolto in se stesso pregava per coloro che lo strapazzavano, mettendo cosi in pratica l'avviso del Vangelo; Pregate per coloro che vi perseguitano e vi calunniano ( Mt 5, 44 ).
Molti furono e grandi i torti tollerati con pazienza e piacevolezza di cuore da parte di paolo ma non si possono raccontare tutti.
La prima volta che arrivò a Civitavecchia, andando una sera, a fare orazione in una chiesa, ne venne scacciato con parole tanto offensive come se fosse stato l'uomo più infame del mondo. Non aprì bocca, ma raccolto in se stesso, con somma umiltà uscì di chiesa raccomandando al signore che l'oltraggiava
Un'altra volta trovandosi ai bagni di Vignone , fu caricato d'ingiurie e strapazzato con molte villanie. A trattamenti cosi cattivi il santo non rispose che con la pazienza e con la dolcezza di cuore. Si pose subito in ginocchio innanzi a chi l'ingiuriava, raccomandandolo internamente al Signore, senza dire una parola in sua difesa.
Essendo già avanzato negli anni gli fu scritta una lettera assai risentita e piccante da una persona che a torto si credeva offesa da lui. Il santo, pieno di quella carità che è discreta e soave, disse cordialmente al suo infermiere ; Io lo compatisco. Per quietare il cuore di quella persona e persuaderla della verità, fece scrivere una lettera in cui si vedeva la prudenza. Lo zelo e la dolcezza della sua carità.
Non si placò per la risposta del p. Paolo lo sdegno di quel tale, ma con una nuova lettera dello stesso tenore, diede un altro assalto alla virtù del padre che giudicò bene di non replicare altra giustificazione, ma in silenzio soffrì tutto con grande pazienza, confidando di guadagnare con l'aiuto del Signore chi si mostrava così irritato. Disse all'infermiere ; Vedrete che si placherà. Infatti cosi avvenne.
Conoscendo la verità delle cose e pentito dei suoi trasporti, scrisse lettere di grande umiliazione, anzi venne in persona a domandare perdono. Il p. Paolo lo abbracciò teneramente e gli fece mille espressioni di cordiale affetto per cui si affezionò talmente al santo e alla congregazione, che fu poi uno dei nostri più amorevoli benefatori.
Le ferite più sensibili e dolorose al cuore di un padre sono quelle che dai propri figli e per Paolo fu un vero trionfo della carità vincere con altrettanta amorevolezza e beneficenza l'ingratitudine di quelli.
 
ORAZIONE
O Dio, che nel comandamento del tuo amore
ci ordini di amare coloro che ci affliggono,
aiutaci a osservare i precetti della nuova legge,
rendendo bene per male e portando gli uni i pesi degli altri.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Amen.