Primo giorno; Le opere di Misericordia in San Paolo della Croce ; Dar da mangiare agli affamati

 
DAR DA MANGIARE AGLI AFFAMATI 
 
E' mio vivo desiderio che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sullw opere di misericordia corporale e spirituale. Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre di più nel cuore del vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina . La predicazione di Gesù ci presenta queste opere di misericordia perchè possiamo capire se viviamo o no come suoi discepoli ( Misericordiae vultus, 15 )
 
DALLA VITA E SCRITTI DI SAN PAOLO DELLA CROCE
La mia minestra datela ai poveri !!
A, Padre Lodovico di Gesù, che si lamenta con lui perchè per aiutare il prossimo doveva lasciare lo studio e la lettura spirtuale, disse; Lasci pure ogni cosa, quando si tratta di aiutare il prossimo perchè non può fare cosa migliore di maggior gusto a Dio che praticare la carità. ( Orbet. 218 )
Quando sentiva parlare delle necessità dei poveri, esclamava commosso; Oh , poveritti ! , e si levava il pane di bocca per sfamarli.
Durante la carestia del 1764, che desolò molte regioni d'Italia, scrisse una circolare a tutti i suoi religiosi, invitandoli a restrizioni nel vitto per soccorrere i poveri che accorrevano affamati ai conventi a chiedere la carità d'un pezzo di pane. Con sua somma gioia l'appello fu accolto all'unanimità. 
per conto suo al Fratello cuoco ordinò; La mia minestra datela ai poveri e anche la pagnotta, e per me ponete in refettorio un tozzo di pane. Avete capito ?
In quel tempo, entrando in refettorio, disse più volte; Noi non moriremo di fame. Chi vuole lasciare la minestra o il piattino d'erba cotta con mezza pagnotta per i poverelli, lo faccia pure con la benedizione del Signore. ( Vetr. 563 ).
Cosi avvenne che, dietro l'invito e l'esempio di paolo, i religiosi si privarono chi di mezza pietanza, chi della minestra, chi di mezza pagnotta o del piatto di erba, e i poveri ebbero da sfamarsi.
Sotto le vesti umili e povere che indossavano vedeva Cristo, umile e povero.
prima di dare loro da mangiare, diceva, guardateli bene in fronte, che tutti portano scolpito il nome di Gesù cristo.
Questa sua fede venne premiata dal signore con un favore speciale, che confidò a Rosa calabresi in un colloquio; Rosa, fate la carità ai poveri come se la faceste a Gesù Cristo. A me una volta successe che ; stando in un convento, mi si presentò un povero strappato e cencioso che se ne cascava. Mi domandò l'elemosina, e io gliela feci. Dopo, rivolto a me, mi disse: Mi conosci ?. Risposi; Ti conosco sicuro, tu rappresenti Gesù Cristo. rappresento Gesù cristo ?, mi disse e faceva la bocca a riso. Soggiunsi io; Si, rappresenti Gesù Cristo! E se fossi Cristo stesso ?
Mi arrivò una commozione cosi viva a tali parole, che cascai in terra. Facevo tante espressioni e provavo un giubilo interno indicibile. Lo vedevo non come prima, ma in figura di bellissimo giovane, che mi prese per la mano e mi sollevò da terra.
Se io sino alla fine del mondo ne parlassi, non potrei dire niente di quello che era.  che splendore ! Che bellezza !  Che dolcezza ! 
( Rom. 1922 )
 
 
ORAZIONE
Signore, che nella tua benevolenza provedi alle necessità di tutte le creature,
fà che noi tuoi fedeli dimostriamo realmente il nostro amore per i fratelli che soffrono la fame, 
suscita in noi l'amore per te e per i poveri che ebbe il nostro santo padre Paolo della croce
e ravviva la nostra fede che tu sei presente in ognuno di loro perchè si sviluppi in noi il germe del bene
e con il tuo aiuto maturi fino alla sua pienezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito santo
per tutti i secoli dei secoli.
Amen.